Solita "strategia" societaria: a giugno si chiude per ferie anche se c'è da ricostruire

18.06.2015 11:22 di  Leonardo Petri  Twitter:    vedi letture
Solita "strategia" societaria: a giugno si chiude per ferie anche se c'è da ricostruire

È difficile immaginare che una squadra ed una società reduce da tre quarti posti in campionato, una finale di coppa italia e due semifinali fra cui quella di Europa League possa trovarsi in una situazione di stallo così marcata. In realtà, a guardare bene, quel che sta accadendo rispecchia esattamente la metodologia di lavoro della proprietà che, nel mese di giugno, chiude regolarmente per ferie.  Stanze vuote in sede, Della Valle in giro per il mondo (o a casa loro per lavoro), dirigenti di passaggio dal Franchi. È sempre stato cosi e il fatto ci fosse da trovare un nuovo allenatore e ricostruire una squadra non ha inciso più di tanto.  Ma se si pensa che buona parte dello scorso mercato venne fatto nell'ultimo giorno utile di agosto c'è poco da stupirsi.  Paradossalmente la solidità economica dei Della Valle e la crisi del calcio italiano, la pochezza degli investimenti e delle risorse degli altri club hanno generato una situazione per cui la Fiorentina, grazie alla sua proprietà, è comunque una realtà del campionato. Quarta o quinta, senza troppi patemi, semplicemente gestendo le varie situazioni, in attesa che accada qualcosa. Può accadere che Inter e Milan riprendano le posizioni che gli competono, che arrivino novità sullo stadio, che imprenditori stranieri entrino nel calcio italiano "costringendo" i Della Valle a fare uno sforzo per mantenere la propria posizione.  Solo un terremoto, un fatto nuovo può indurre un cambiamento reale, altrimenti si ripartirà semplicemente da un nuovo ciclo, che prevede una stagione faticosa ed una ripartenza triennale nel 2016/17, con una squadra fatta di scambi, prestiti, piccoli investimenti.  Mi pare evidente che andrà così ma spero di sbagliarmi.