Nicchi ai suoi arbitri: "Fatevi rispettare con il regolamento e non con comportamenti non consoni. Violenza non più tollerata"

29.08.2014 13:26 di Luciana Magistrato Twitter:    vedi letture
Nicchi ai suoi arbitri: "Fatevi rispettare con il regolamento e non con comportamenti non consoni. Violenza non più tollerata"

Seimila bombolette pronte a sbarcare nel campionato italiano (serie A, B, Lega Pro e Coppa Italia) per segnare la distanza delle punizioni, momento sempre di difficoltà per gli arbitri che difficilmente possono contare sull'aiuto dei calciatori. Ma l'uso è a discrezione. Ed oggi ha mostrato l'uso Gianluca Rocchi in occasione del primo raduno degli arbitri a Coverciano. Presenti tutti i dirigenti federali con Tavecchio in testa e di lega, oltre al ct Conte e i suoi collaboratori, il team manager Oriali compreso e i vari esponenti dell'Aia con Nicchi a fare gli onori di casa. Sugli spalti dell'aula magna anche tutti gli arbitri e gli assistenti. "Iniziamo una stagione non facile, ma l'inizio dei campionati possa portare un po' di serenità nelle famiglie. Nostra responsabilità perché arbitri e calciatori saranno i primi ad essere vivisezionati e tutte le componenti sperano di poter convivere serenamente. Noi di sicuro saremo arbitro di tutti e di tutte le leghe. Noi garanti della Federazione, ci faremo trovare al nostro posto nei momenti difficili. Sono ragazzi abituati ad accettare le critiche ma non gli insulti e pronti a dare il massimo. Ed oggi siamo anche campioni del mondo, visto che abbiamo arbitrato finali di Champions e del mondo negli ultimi due anni. Ripartiamo da li, dimentichiamo tutto. Non accetteremo la violenza sugli arbitri e le mani addosso agli arbitri non saranno consentite. Non vorrei mai più sentire 'noi meritiamo rispetto', se accade denunciate ma se un arbitro sbaglia è un errore e tale rimane. Diamo degli esempi positivi. 'Andate in campo con il sorriso in bocca' diceva Artemio Franchi da quest'aula ed io aggiungo agli arbitri e fatevi rispettare con il regolamento in mano e non con atteggiamenti non consoni".
Il presidente di A, Beretta, richiama gli arbitri all'attenzione e tutto il sistema alla coesione per far fronte ad una stagione difficile: "gli arbitri entrano in campo preparati e non mancano di rispetto a nessuno magari sbagliando. Però va detto che si è propensi ad accettare sempre meno gli errori, qui non possiamo farci nulla e capire che questo è il clima che ci circonda. Due messaggi: serve più attenzione e preparazione e capacità di spiegare; coesione di questo mondo perché nessuno si salva da solo e fare fronte comune contro chi gode delle difficoltà del calcio italiano e difendere la qualità che esso esprime. Stiamo lavorando per dare concretezza ad una vera stagione riformista e dobbiamo accettare questa sfida".
Il presidente della B, Andrea Abodi: "Non è un anno come gli altri quattro. Ho sempre entusiasmo, ma c'è un nuovo presidente federale nel quale confidiamo e al quale daremo il nostro aiuto per una stagione delle riforme alla quale si arriva con gioco di squadra. Che una squadra non si iscriva è cosa triste (Siena), con tutto quello che ne consegue, come il ripescaggio di oggi che comporta una scelta delicata e che mi fa capire quanto sia difficile prendere una decisione in un istante. Da lega cercheremo di mettervi nelle condizioni di arbitrare bene, migliorando sul piano del linguaggio ed anche voi aiutateci a capire e interpretare il regolamento nel modo giusto per questo va divulgato anche ai tifosi e giornalisti".
Il presidente di Lega C, Macalli, pretende un servizio buono da arbitri (fischiare e non gestire) ma anche dai presidenti dei club, chiamati in ugual modo a rispettare le regole: "io credo negli arbitri perché ogni domenica affrontano un problema e guardandoli in campo sono tranquilli. Per i miei arbitri dico: guai a chi non fischia. Pretendo un servizio buono, ma lo pretendo il servizio buono anche dalle società. Non va bene che quando sbaglia qualcuno nel club la colpa non è mai sua, se sbaglia un arbitro la colpa è solo sua e non deve essere così".
Per gli allenatori parla il presidente Ulivieri che condanna la violenza del linguaggio verso gli arbitri richiamando a fare ognuno solo il proprio compito: "La competizione è finita, c'è una federazione con le sue nuove istituzioni e ci siamo noi componenti tecniche con idee diverse che abbiamo il dovere di dire sempre. "Basta con la violenza nei confronti dei giovani arbitri" ed io aggiungo "basta la violenza sottile delle parole"; se ad esempio parlassero anche gli arbitri sottolineando gli errori di giocatori e allenatori sarebbe una fiera e ci fa capire che ognuno dovrebbe svolgere il proprio compito senza ingerenze nel lavoro degli altri. Abbiamo bisogno di uno spettacolo decoroso nei comportamenti".
È la volta di Damiano Tommasi, che rappresenta i calciatori: "Le componenti tecniche hanno una grande responsabilità, lo dimostrano i capitani di B che leggono da oggi il giuramento e Hamsik che va a parlare con Genny a'Carogna, così come gli arbitri. Tutti gli attori in campo devono comportarsi pensando che sugli spalti ci sono anche famiglie e non solo striscioni. Insomma rendiamo più umano il tutto per stemperare le pressioni".
Poi Nicchi consegna "Un mondo arbitrale giovane, autonomo, libero, preparato e che farà il massimo" al presidente Tavecchio che dice: "È il momento delle riforme, da fare tutti insieme. Dobbiamo ad esempio diminuire le società professionistiche come nei campionati esteri, non è più tollerabile anche alla luce di risorse sempre minori". Premiata poi la terna mondiale Rizzoli-Stefani-Faverani con un Rolex (regalo appropriato dopo i famosi Rolex di Sensi??) e Banti quale miglior internazionale (impegnato però all'estero).

Raduno arbitri
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