Comotto: "Con il Perugia bersagliato, ma che rivincita. Fiorentina, fai il salto senza Cuadrado"

È in volo per il Salento, a godersi le meritate vacanze, dopo la promozione in B ottenuta con la maglia del Perugia: "È stata una stagione a dir poco esaltante" ammette Gianluca Comotto, difensore che dopo tanti anni in serie A, Torino e Fiorentina tra le sue squadre, ha scelto di rimettersi in gioco in lega Pro appunto con la maglia del Grifo "per me è stata una grossa scommessa, visto che avevo richieste soprattutto dalla B, ma è stata una grossa soddisfazione averla vinta e aver riportato il Perugia nella serie cadetta dopo dieci anni di purgatorio". Non è stata comunque un'esperienza facile per lui, difensore arcigno che di "botte" sul campo (in senso positivo) ne ha date tante ma che in lega pro ha avuto indietro con gli interessi: "Ho visto tanta gelosia, invidia e cattiveria nei miei confronti, perché ero quello con più presenze in A tra di loro e per questo sono stato il bersaglio di giocatori, dirigenti e tifosi avversari. Ho dovuto mandare giù tanti bocconi amari, per fortuna ho avuto la forza di farlo e sono stato ripagato dalla vittoria del campionato". Grazie a questa vittoria il Perugia è in B; ed ora? "Il presidente ha fissato un piano triennale perciò sarà un campionato di assestamento, la B è strana e dura, però c'è sempre qualche sorpresa tra le partecipanti, ecco speriamo di essere noi la sorpresa del prossimo anno". Comotto ha appena firmato il rinnovo: "Di un'altra stagione da calciatore" specifica "ma con prospettiva. Vedremo cioè come sto fisicamente e dove sarà la squadra, ma la mia intenzione è di fermarmi a Perugia anche dopo, perché in questa città mi sono trovato molto bene. Alla mia età (36 anni, ndg) per continuare a giocare bisogna darsi un obiettivo di breve o lunga scadenza e soprattutto bisogna stare bene fisicamente. Per ora non sento la fatica, mi piace rapportarmi con i compagni più giovani ed ho ancora tanto entusiasmo che è fondamentale. Una volta smesso mi vedo dirigente, allenare non fa per me". Non lo dice espressamente ma uno più uno (fare il dirigente e rimanere a Perugia dopo smesso di giocare) fa comunque due (dirigente nella società biancorossa?)... Se son rose fioriranno... A Perugia d'altronde stavolta ha portato tutta la famiglia: "Fare avanti e indietro da Firenze come ho fatto a Cesena è stata dura, così ci siamo trasferiti tutti. Mio figlio gioca nella scuola calcio del Perugia e dicono che sia promettente e che tecnicamente sia più forte di me" ride, vedendo il figlio già ripercorrere le orme paterne "A 6 anni non si parla ancora di ruoli ma diciamo che non lo vedo attaccante".
A Perugia ha conosciuto il presidente Massimiliano Santopadre che Comotto descrive così: "Un presidente atipico, molto giovane che si rapporta in maniera diretta con i giocatori. È altamente ambizioso ma con i piedi per terra, non fa il passo più lungo della gamba. Ed ha dimostrato di essere un vincente visti i due campionati vinti. E, anche se sono successi ottenuti in lega Pro, vincere non è mai semplice". A proposito di B, la ex squadra di Comotto, il Cesena, ha l'occasione per andare in A tramite i playoff "l'ho sempre considerata la seconda o terza squadra del campionato, non ha nulla da invidiare all'Empoli che in A ci andrà direttamente secondo me. Ce la farà anche se i playoff sono sempre un terno al lotto".
Restando alle sue ex squadre Comotto elogia la stagione della Fiorentina: "Ha fatto una grande stagione considerando le due assenze fondamentali con cui ha dovuto fare i conti, di Gomez e Rossi, ed ora sono curioso di vedere dove potrà arrivare con loro due insieme. Per la Fiorentina è il momento di fare il salto di qualità, puntando alla Champions. Io comunque Cuadrado lo cederei per monetizzare, come devono fare le squadre italiane, ed investire su altri giocatori con caratteristiche diverse perché tanto uguale e come salta l'uomo lui non ne trovi altri. Montella lo conosco bene, è un emergente che piace per come si pone e per il gioco espresso dalle sue squadre. Il futuro è sicuramente suo". Un pensiero anche al Torino, che fino all'ultimo minuto (e oltre) ha lottato per l'Europa League "È stata una bella sorpresa, chi se lo sarebbe immaginato all'inizio del campionato. Invece si è ricostruita una coppia di attaccanti, Immobile-Cerci, che non si vedeva dai tempi di Pulici e Graziani. Il resto lo ha fatto un allenatore bravo e preparato come Ventura". Ed ora spazio solo alla famiglia e agli amici, in Salento appunto, dove andrà a trovare il ds Pantaleo Corvino sul quale spende belle parole: "Vederlo fermo non mi sorprende perché all'inizio credo sia stata una scelta sua, di staccare un po' con il calcio. Ora è pronto ma fa bene ad aspettare un progetto all'altezza della persona e del dirigente qual è".