L'amico gallerista Pananti: "Vi spiego l'arte povera di Corvino, appassionato di giovani autori come nel calcio. E Pradè.."
Pantaleo Corvino durante la sua presentazione ha paragonato la sua esperienza in viola all'arte povera (il parallelo gli è stato chiesto in virtù della sua passione per i quadri), suscitando anche un po' di ilarità nei presenti e facendo sorridere lo stesso presidente esecuito viola Mario Cognigni che gli sedeva accanto e che ha subito citato il fotografo Giacomelli per venirgli incontro. Ma chi può spiegare meglio i gusti di Pantaleo Corvino se non l'amico fiorentino Filippo Pananti dell'omonima galleria d'arte e casa d'aste? "Me lo presentò un amico comune poco dopo il suo arrivo a Firenze - racconta il gallerista al Corrierespione.it - e ci siamo subito piaciuti. Io sono molto tifoso della Fiorentina e lui mi affascinava come personaggio. Ma quando ci vedevamo non parlavamo di calcio, bensì di arte".
Ieri ha paragonato la sua avventura all'arte povera, come mai secondo lei e che gusti ha in realtà?
"A lui piacciono le cose storiche ma di taglio moderno" spiega Pananti. "Era attento alla Transavanguardia e all'astrattismo classico in particolare ma aveva occhio per il bello in generale. Non è un collezionista ma un appassionato e innamorato dell'arte. Non segue quindi i filoni di moda, gli autori in voga. Lui ha una passione per gli autori giovani, ai quali dà molta fiducia, non ama fare follie o spendere molto per i quadri perché anche nell'arte, come nel calcio, guarda agli autori e alle opere in prospettiva".
Lo ha già sentito?
"Certo, ma con gli amici si è sempre fatto sentire. Il legame con Firenze e i fiorentini che frequentava non si è mai interrotto. L'ho sentito contento di questa nuova avventura in viola".
Lo ha già invitato in galleria?
"Certo, ha promesso di venirmi a trovare nelle prossime settimane. Lui veniva da me soprattutto quando voleva rilassarsi e staccare dal calcio. Guardare opere e quadri per lui era uno sfogo e un antistress. Inoltre l'ho già invitato alla prossima asta di luglio".
Il tecnico Sousa od altri dirigenti viola sono mai venuti da lei?
"Il tecnico non ancora mentre un grande amico e collezionista è Pradè, amante dell'arte contemporanea"
Per la nuova casa fiorentina che quadro consiglierebbe allora all'amico Pantaleo?
"Uno di arte povera visto che gli piace, che non vuol dire certo un'arte meno bella, ma rispecchia un periodo di rottura con gli schemi precedenti perché si usavano materiali differenti. Forse per questo ci si rispecchia. A lui consiglio un bel quadro di Alighiero Boetti".
Da tifoso però cosa si aspetta dal Corvino dirigente?
"Che ci faccia vincere un titolo".