Protti: "Anche io ho avuto il mio Milinkovic, ma chi indossa una maglia deve essere motivato. La concorrenza aiuterà Babacar"

26.07.2015 18:37 di  Luciana Magistrato  Twitter:    vedi letture
Protti: "Anche io ho avuto il mio Milinkovic, ma chi indossa una maglia deve essere motivato. La concorrenza aiuterà Babacar"
© foto di Corrierespione

Igor Protti oggi pomeriggio ha assistito al Memorial Clagluna mentre stasera sarà ad assistere alla prima amichevole del suo Tuttocuoio, società della quale è direttore sportivo (insieme all'ex compagno amaranto, ora allenatore, Lucarelli): "Abbiamo iniziato a lavorare da una settimana perché il 2 giocheremo la Coppa Italia ma la nostra preparazione è rivolta a settembre, al campionato. Il nostro obiettivo è tirare fuori il meglio dalla squadra secondo le nostre possibilità, con giovani e meno giovani, per mentenere la categoria e competere con piazze di grande tradizione e potenzialità". Protti è all'esordio della carriera di ds ma ha già un episodio analogo a quello accaduto ieri alla Fiorentina con Milinkovic-Savic. Episodio che racconta lui stesso al corrierespione.it "Al primo anno ho dovuto subito gestire un caso simile, un giocatore con cui avevo già l'accordo è venuto in ritiro ma prima di entrare in albergo mi ha detto che non se la sentiva. Si tratta di un giovane di cui non faccio nomi, ma io con grande serenità gli ho detto che se non era convinto era giusto che se ne andasse. Credo sia importante che un giocatore sia motivato, meglio trovarne uno meno talentuoso e normale ma motivato. Non posso dare consigli a Pradè e ai dirigenti viola visto che io inizio ora ma sono sicuro che la Fiorentina troverà un altro giocatore più orgoglioso di indossare la maglia. Soprattutto chi arriva in una piazza di grande tradizione come Firenze deve venire conoscendo la città, la storia e la maglia e indossarla con lo spirito giusto e senso di appartenenza". Da livornese Protti ha sempre seguito la Fiorentina e sull'attuale mercato predica pazienza "Firenze è una città importante e una piazza ambiziosa, un po' come la Lazio (dove lui ha giocato, ndg) ma il mercato non è facile perché bisogna scontrarsi con grandi potenze economiche. Anche se i tifosi vorrebbero sempre giocatori importanti e lottare per lo scudetto credo che ci sia ancora molto lavoro per colmare il divario con le altre big". A proposito di mercato e da ex attaccante dal gol facile, l'arrivo di un'altra punta, magari Destro, potrebbe condizionare la crescita di Babacar? "No, in una squadra più giocatori bravi ci sono e meglio è per la crescita personale, tecnica e mentale, che avviene attraverso il confronto con gli altri. Sia il campo che la panchina o addirittura la tribuna sono momenti di questa crescita".