Fiorentina-Juve da incubo: ho rischiato di essere bianconero, poi scelsi il nonno e la Fiesole

03.12.2014 22:31 di  Luciana Magistrato  Twitter:    vedi letture
Fiorentina-Juve da incubo: ho rischiato di essere bianconero, poi scelsi il nonno e la Fiesole


di Leonardo Petri

Fiorentina-Juventus non è una partita come le altre. In particolare non lo è per una bambino cresciuto con un padre tifosissimo della Juventus e un nonno (materno) super tifoso della Fiorentina. Vivevamo praticamente insieme, noi al primo piano, il nonno sotto di noi e l'avvicinarsi del match dell'anno era cadenzato dal diradarsi dei rapporti fra babbo e nonno che, nella settimana precedente l'incontro di Firenze, sempre più sentito rispetto alla gara di Torino, arrivavano addirittura a togliersi il saluto. Io ero in mezzo ed in mezzo sono rimasto, con non poco disagio, fino alla notte dell'Heysel, fino a quella vittoria insanguinata e a quei festeggiamenti che non riuscivo a capire. Era il 29 maggio del 1985, da quella sera mio babbo attenuò la propria passione bianconera ed io, a tredici anni, scelsi definitivamente da che parte stare, scelsi mio nonno e dalla stagione successiva ci abbonammo alla Fiorentina, in Curva Fiesole. La mia prima Fiorentina-Juventus è quella dell'8 aprile 73, non avevo ancora un anno, la Juve di li a poco avrebbe vinto il suo quindicesimo scudetto, la Fiorentina sarebbe arrivata quarta ma quella partita la vinse 2-1 con gol di Saltutti, momentaneo pareggio su rigore di Causio e gol partita di Desolati a sei minuti dalla fine. Il mio primo Fiorentina-Juventus allo stadio è datato 27 novembre 1983 e fu un match che entra di diritto nella storia delle sfide fra queste due squadre. Un 3-3 clamoroso e spettacolare. Segna subito Bonini, uno che non segnava mai, poi Antognoni di testa e Platini nel primo tempo, la doppietta sorpasso di un eccezionale Daniel Bertoni ad inizio ripresa e l'incredibile autogol di Contratto nel finale. Un autogol maledetto dai tifosi viola ma che salvò la quiete della mia famiglia, duramente minata dai fatti del campionato 1981/82. Il giorno di Catanzaro-Juventus e Cagliari-Fiorentina lo passai ad un ritiro pre comunione e fu una giornata terribile, con le radioline degli uomini accese, le urla, le imprecazioni, addirittura qualche bestemmia e mio babbo, il vincitore di quel giorno che non ebbe la forza di esultare, preoccupato per mio nonno che era a casa, ad ascoltare tutto il calcio minuto per minuto nel bar di famiglia. Al ritorno andai subito a trovarlo, scesi le scale di corsa ma non ci potetti parlare, era già a letto, alle sette di sera. Non parlò mai, mio nonno, di quel pomeriggio, né il giorno successivo né i giorni seguenti, perse semplicemente la speranza di vedere la Fiorentina campione d'Italia per la terza volta. Il 6 aprile 1991 fu Il Fiorentina-Juventus del ritorno di Baggio, che non calciò il rigore che De Agostini si fece parare da Mareggini, decise una punizione di Fuser ed io, diciannovenne, ero in curva Ferrovia con la mia fidanzata di allora, che non capiva assolutamente la portata storica dell'evento che stava vivendo e capì anche che non poteva stare con uno che quell'evento lo capiva sin troppo. Ci lasciammo la settimana dopo e ci dimenticammo quasi subito. Il 30 aprile 1995 si giocò a Firenze il primo Fiorentina-Juventus senza mio babbo, una sfida senza storia che la Juventus vinse 4-1, un tracollo che solo il il 5-0 della vergogna di due anni fa poté cancellare. Ma quel giorno, pensando al babbo, non mi arrabbiai per niente. Il 22 febbraio 1998 ero in Maratona e mi innamorai di Alberto Malesani e della sua Fiorentina che schiantò 3-0 la Juventus di Lippi, con i gol di Firicano, Oliveira e Robbiati. Un'apoteosi. Un altro match storico fu quello dell'anno successivo, il 22 dicembre del 1998. Io sono in Mugello, gioco nella Rontese e ovviamente non vedo la partita che la Fiorentina vince 1-0 con gol di Batistuta. Quella mitraglia con cui Bati festeggia il gol sarà riproposta lo scorso anno da Tevez e Pogba ma non servirà a molto. Da giornalista ricordo bene il 9 aprile 2005, il primo anno di A della Fiorentina dei Della Valle, il primo confronto contro la Juventus della rinata Fiorentina. Sarà un altro match epico che finirà 3-3. Chiellini gioca per noi e fa l'unico gol contro la Juve della sua vita, segnano anche Pazzini e Dainelli che pareggiano il gol di Del Piero e la doppietta di Ibrahimovic. In panchina c'è Zoff, dall'altra parte Capello e la triade che mi sfila davanti in sala stampa con la consueta sfrontatezza. Il resto lo considero l'attualità di una sfida che non sarà mai come le altre.