Pitti, Santopadre: "Perugia, crediamoci. Della Valle? Capaci nella moda e nel calcio. Salifu e..."

12.01.2016 19:30 di Luciana Magistrato Twitter:    vedi letture
Pitti, Santopadre: "Perugia, crediamoci. Della Valle? Capaci nella moda e nel calcio. Salifu e..."
© foto di Corrierespione

"Imprenditori di moda nel calcio solo per passione, non per guadagno. E della Valle è un esempio che gli uomini capaci che danno lustro al made in Italy nel mondo lo sono anche nel calcio, visto che la Fiorentina è in lotta per lo scudetto" è il succo dell'intervista a Massimiliano Santopadre in esclusiva al Corrierespione.it. Presente all'89esima edizione di Pitti a Firenze, allo stand Plinsky, marchio del quale è proprietario, con l'imprenditore abbiamo parlato del binomio moda-calcio, in qualità di presidente del Perugia, squadra in lotta per la promozione in serie A.

Ma conviene ancora investire nel calcio? "Tutti parlano di investimenti nel calcio, io parlerei di passione e amore per uno sport che mi è sempre piaciuto, la vita mi ha dato di più rispetto ad altri ed appena ho potuto sono entrato in questo mondo ma non vorrei parlare di investimenti perché nel calcio non si guadagna, anzi è molto probabile che ci si rimetta".
Anche Della Valle ha puntato sul calcio, un binomio che funziona dunque? "Parliamo di un imprenditore così grande che non mi sento di dare giudizi anzi... Tutta l'Italia calcistica e non solo deve essere orgogliosa di avere questi personaggi che ci fanno conoscere nel mondo, in questo caso attraverso l'abbigliamento. Ma sono soprattutto molto capaci e sono sicuro che questa bravura la porteranno anche nel calcio ed infatti stiamo vedendo una Fiorentina che sta lottando per lo scudetto con altre tre quattro squadre quindi è soltanto la riprova di quanto detto".
È soddisfatto del campionato del Perugia fin qui? "Sono molto contento, sapevo che all'inizio avremmo potuto avere delle difficoltà come poi è stato ma abbiamo un allenatore molto capace esperto della categoria ed io ero sereno anche quando le cose non andavano bene. Certo che ora che abbiamo risalito la classifica e sono più sereno e soddisfatto ma non è certo finito il lavoro perché il nostro obiettivo è fare i playoff e speriamo di riuscirci".
In questa sessione di mercato, cosa farà il Perugia? "Sicuramente dobbiamo puntellare la squadra, cercheremo di inserire qualcosa senza rompere gli equilibri di squadra. Annuncio a breve? Ancora no perché dobbiamo prima concludere alcune uscite per permettere le entrate".
Squadre accreditate alla promozione ed eventuali sorprese? "Scontato dire Cagliari perché ha giocatori forti e ha fatto investimenti importanti. Noi possiamo essere bravi quanto vogliamo ma nel calcio contano anche gli investimenti e il Cagliari ha quintuplicato se non decuplicato le spese della serie B perciò è anche giusto che stia al primo posto. Secondo me il Crotone, per la classifica che ha, è in netto vantaggio però siamo sette otto squadre, che poi sono indicate dalla classifica, che ce la giochiamo e ci metterei anche lo Spezia  che è forte e non capisco come faccia a trovarsi in quella situazione. Comunque il Perugia c'è in queste squadre in lotta per la A perché sappiamo qual è il nostro valore, dobbiamo soltanto crederci ancora di più e fare il nostro campionato senza stress perché quello non aiuta mai".
Con la Fiorentina il Perugia ha buoni rapporti di emrcato, ma  Mancini e Salifu hanno reso meno del previsto forse? "Mancini è un giocatore fortissimo e sta solo aspettando che arrivi il suo momento perché davanti ha giocatori esperti mentre lui è un 96 in un ruolo, quello del difensore centrale, molto delicato. Sta aspettando la sua occasione e quando arriverà noi, società ed allenatore, saremo tranquilli perché è valido. Salifu ancora non è ancora rientrato dal Ghana; speriamo rientri al più presto poi vedremo perché oltre ai problemi di passaporto ha problemi di ambientamento con l'allenatore perciò stiamo a vedere ma se prosegue così è bene che cambi aria per il suo bene appunto, perché un giocatore fa questo mestiere per giocare".
Quanto investe in Pitti? "Sono diventato un esperto del Pitti perché sono presente da una decina di anni, prima con Frankie Garage ora con Plinsky e stiamo spingendo questo nuovo marchio qui perché Pitti dà tanto ritorno di immagine a livello europeo e mondiale, perché non è una fiera di quelle dove vai solo per avere ordini. Il mio obiettivo è far conoscere Plinsky ed anche per questo ho scelto una testimonial di grande successo come Baby K, che era proprio il personaggio adatto per il nostro marchio che si rispecchia in lei e in quella categoria di ragazzi; ossia giovani, brillanti e che seguono quel tipo di musica. Tra l'altro lei è una persona straordinaria e simpaticissima e ci siamo trovati subito perché come in tutti i rapporti di lavoro ci deve essere sintonia, al di là degli utili. Siamo contenti e speriamo ci dia un discreto successo ma poi conta che piaccia il prodotto perché quello che vince è sempre il prodotto". Ma nel Perugia c'è qualcuno che incarna lo spirito Plinsky e può farle da modello e testimonial? "Santopadre", naturalmente.

Baby K Pitti
© foto di Corrierespione
Baby K
© foto di Corrierespione
Santopadre con Baby K
© foto di Corrierespione