Della Valle contro allenatori: il terrore di chi ti fa ombra
E’ accaduto e taluni sostengono possa accadere di nuovo, la squadra viola conosce un periodo di successi grazie al suo allenatore e questi, amato da pubblico e critica, arriva presto ad uno scontro con la proprietà. Diciamo subito che non credo si sia al pericolo rottura col geniale portoghese così come invece accadde con Cesare Prandelli e Vincenzo Montella. Poi però vi propongo il mio ragionamento: i Della Valle, giusto ricordarlo, sono felicissimi nella scelta degli allenatori, ci hanno spesso azzeccato, anche nel male (nel mio libro "1001 storie e curiosità" ho raccontato di come Diego già dai primi colloqui avesse confidato a qualcuno l'inadeguatezza, a suo avviso, dello zar Vierchowood), ci azzeccano, ma hanno verso i tecnici un'idiosincrasia che viene sempre fuori alla distanza, a disturbare l'umore dei marchigiani sono i troppi osanna che gli allenatori ricevono se la squadra va bene, i proprietari si sentono infatti defraudati di quegli applausi che ritengono debbano essere fatti loro dal pubblico che invece li tributa a chi occupa la panchina. L'assenza in società di uomini di calcio influenti sui proprietari acuisce questa sorta di invidia che porta spesso alla collisione specie se il tecnico ha personalità e non è troppo servizievole dinanzi alla stampa. Diego e Andrea temono l'ombra, pensano che siccome i soldi li mettono loro (cosa verissima) gli onori toccano a loro, di lì il ripetersi ciclico della storia, del resto ai fratelli marchigiani nessuno ha ancora spiegato l'anomalìa dell'azienda calcio, anzi tra i loro dirigenti, c'è chi ancora li asseconda sostenendo che il calcio è azienda tout court e che i tifosi sono clienti (mai lettura fu più stolta). Anni fa a far le spese di questo orrore dell'ombra fu un dirigente unanimemente amato e stimato nell'ambiente viola: Gino Salica, l'ex presidente della Florentia pagò proprio quel consenso e sparì presto dai ranghi dirigenziali viola perchè si temeva ombreggiasse Andrea Della Valle. Ora, Sousa è uomo abile ed intelligente, ma lo erano anche Prandelli e Montella e anche se nella critica fiorentina autorevoli commentatori hanno già suonato l’allarme sulla tensione di rapporti tra il tecnico di Viseu e i suoi datori di lavoro, sinceramente non crediamo si sia già giunti al pericolo di rotture e certo il clima teso che si respira nella città calcistica nei confronti della proprietà non lo chiameremo contestazione poiché gli urlacci di un paio di persone non possono essere chiamati in tal modo. Insomma il clima non aiuta, i fratelli marchigiani sono permalosi e troppo abituati all’adulazione, specie da una certa stampa priva di pudori, non digeriscono le critiche (e perciò gliene fanno poche in pochi). Tuttavia la squadra va ancora alla grande e se c’è qualcosa in grado di cambiare l’umore a chi tiene molto (troppo) ai quattrini sono alcune decine di milioni che la Fiorentina potrebbe incassare se il suo tecnico la traghettasse in uno dei posti Champion’s.