Bernardeschi: Orgoglioso del mio percorso. Grazie a Sousa e viola, da soli non si fa nulla. Fatti di Bruxelles...
In un giorno triste per gli attentati e i tanti morti di Bruxelles (all'Europeo di Parigi tra l'altro una delle avversarie dell'Italia sarà proprio il Belgio e si temono anche partite a porte chiuse) l'esordio di Federico Bernardeschi in sala stampa di Coverciano dove sta vivendo il suo primo ritiro con la Nazionale non può che iniziare con un pensiero a questi fatti: "Fanno malissimo al mondo. Dobbiamo stare vicino alle famiglie delle vittime e sperare che certi fatti non accadano più" e sull'ipotesi di un Europeo a porte chiuse Bernardeschi rivendica il ruolo del calcio e delle Nazionali "Noi dobbiamo portare amore e felicità alla gente". Poi spazio alle sue soddisfazioni personali per l'esordio azzurro "Sono felice ed orgoglioso di essere qui: ho fatto un grande percorso per arrivare qui. Voglio ringraziare la Fiorentina perché mi ha permesso di essere qui. È merito di un gruppo se si arriva a certi livelli, da soli non si fa nulla. Sousa e Conte? Il primo ha un carattere molto bello e mi ha aiutato a crescere molto in questo anno. Non spetta a me invece parlare di Conte, parla il suo curriculum".
Se è in Nazionale molto merito va alla sua duttilità in campo ed anche Bernardeschi lo sa: "Il fatto di ricoprire più ruoli può dare una mano alla squadra e al mister, le decisioni però non spettano a me. Io dovrò dimostrare tutto sul campo. È sicuramente un vantaggio poter ricoprire più posizioni in campo, non è un mio limite". Ma arrivare a questo punto e adattarsi ad un ruolo non suo inizialmente non è stato facile: "Quando mi è stato detto che dovevo giocare in quel ruolo ci sono state delle difficoltà, ma quando ci sei con la testa ed ascolti i consigli che ti danno tutto ciò avviene più semplicemente. Devo ringraziare mister Sousa che mi ha sempre provato nel ruolo nuovo". E a proposito del suo calo e di quello della squadra viola dice "Sicuramente questa esperienza mi può aiutare moltissimo. Quando un giocatore va nella proprima Nazionale è felice per il compagno. Di certo questa convocazione può darmi una spinta in più. Io cerco sempre di dare il mio meglio quando entro in campo. Ogni giocatore ha un'identità e la dimostra sempre in campo. Spero di essere utile sempre".