Corvino-bis per vincere con "l'arte povera", scovando nuovi Ljajic e Berna. Con lui il ds Freitas e Jorgensen

06.06.2016 18:19 di Luciana Magistrato Twitter:    vedi letture
Corvino-bis per vincere con "l'arte povera", scovando nuovi Ljajic e Berna. Con lui il ds Freitas e Jorgensen
© foto di Corrierespione

Undici anni dopo, stessa data (il 6 invece del 9) e stessa sciarpa, quella che gli mise al collo il grande tifoso (che battezzava tutti i nuovi arrivi) Mario Ciuffi. Soprattutto stesso entusiasmo e stessa convinzione che anche l'arte povera (da lui citata per esprimere con un'opera d'arte la sua esperienza viola) può essere affascinante. E' questo che Pantaleo Corvino ha prospettato a Paulo Sousa al momento dell'incontro, di essere "due contadini che lavorano sodo". Sousa cercava un modello vincente ("ce ne sono tanti e deve essere la società ad indicarlo") e Corvino glielo ha indicato. L'ambizione d'altronde è la stessa: vincere. A Corvino manca un trofeo nel palmares (con la prima squadra certo visto che nel giovanile è uno dei dirigenti più titolati tra Lecce e Fiorentina) e nella prima sua esperienza in viola ci è andato vicino, il tecnico di sicuro vuole tornare a vincere (lo ha già fatto in altri campionati), la proprietà e la tifoseria vogliono vincerlo. L'unità di intenti e il duro lavoro del tecnico in campo e della dirigenza fuori (e di supporto al tecnico ben inteso) devono essere le vie per arrivarci, o comunque provarci.

Il presidente Cognigni e Corvino la strada l'hanno tracciata: "Con Corvino vogliamo riprendere un percorso importante, rimodelleremo il percorso di crescita della prima squadra, del settore giovanile e dello scouting. Vogliamo portare a Firenze campioni e ragazzi che hanno voglia di emergere. Vogliamo portare qui gente affamata ed ambiziosa, che sente la maglia viola e che vuole sposare la nostra filosofia" dice il presidente esecutivo. Inoltre il neo dg ha la necessità di avere una rosa con 4 calciatori italiani e 4 del settore giovanile: "Nel fare una analisi attenta di questa Fiorentina al momento, mi è molto dispiaciuto vedere tanti soluzioni per trovare 4 italiani dal nostro settore giovanile" sottolinea "punteremo a rendere la squadra più italiana anche lanciando e cercando giovani talenti: Bernardeschi è l'esempio, un patrimonio da cui ripartiremo la prossima stagione". Insomma rosa più italiana e che attinga al più presto alle risorse del settore giovanile, oltre a possibili campioni da individuare prima degli altri. Insomma Corvino è tornato "per vincere" e questo lo ha gridato ad alta voce e le strade per farlo sarà scoprire nuovi Jovetic e Ljajic (il dg non ha chiuso ad un suo arrivo) e nuovi Bernardeschi "risorsa del settore giovanile  e della prima squadra per molti anni ancora".

A proposito ma perché direttore generale dell'area tecnica? Perché sarà affiancato da un direttore sportivo, Carlos Freitas, dirigente cinquantenne portoghese che ha lavorato allo Sporting Lisbona, lo Sporting Braga e, lo scorso anno, al Metz in serie B francese con tanto di promozione, e Martin Jorgensen che muoverà i suoi primi passi nello scouting del Nord Europa (non poco preoccupato comunque per questa grande responsabilità mai avuta) e rappresenterà la Fiorentina a livello internazionale, ripsecchiando quella voglia di "violitudine" dimostrata dalla società per riavvicinarsi ai fiorentini. E soprattutto dg perché "intanto fai questo poi si vedrà" ha raccontato in sala stampa Corvino, facendo presupporre un contratto a vita per il salentino ormai adottato da Firenze.

Presentazione Corvino
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Corvino e Cognigni
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