Sessant'anni, un traguardo importante per tutti. Ma quando a festeggiarli è un mito del calcio viola ed azzurro, un simbolo delle bandiere che non ci sono più, uno che ha scelto con il cuore e mai per i soldi, come Giancarlo Antognoni, allora quella diventa una festa di tutti, di un'intera città ma forse dell'Italia intera che ha gioito con lui e sofferto con lui. Il ragazzo che giocava guardando le stelle, veniva definito, ed ora che la stella è lui, Firenze, grazie all'idea dell'ex sindaco, Matteo Renzi, gli ha consegnato le chiavi della città "solo simbolicamente, perché Giancarlo le chiavi ce l'ha da sempre, sono le chiavi di casa sua in fondo, come ha le chiavi del nostro cuore" dice attraverso un servizio Rai trasmesso dal maxi schermo. "Guarda, Firenze è tua" gli dice Furio Valcareggi, sue le parole più vere e più sentite, e subito scatta il coro dei tifosi presenti nel salone dei 500. A festeggiarlo tanti personaggi, a partire dal ct della nazionale Prandelli che lo ha affrontato tante volte come avversario "Fortunatamente non l'ho mai dovuto marcare, ci pensava Scirea e mi diceva che non era facile" racconta; fino ad arrivare a Gino Strada e ai giocatori della Fiorentina, con Pepito in testa che ha ribadito la sua gioia nell'essere arrivato a Firenze e la volontà della squadra di conquistare la coppa Italia. Sul palco anche Borja Valero e Alberto Aquilani con i dirigenti Macia e Pradè. "Un piacere stare qua a festeggiare un fenomeno, a Firenze è difficile vincere anche se noi ci proveremo ma poi vedi tanta gente qua e capisci cosa è Firenze e cosa rappresenta Antognoni" spiega Valero mentre il ds gli regala a nome della Fiorentina la maglia viola col numero 60. Tanti ex viola (Roggi, Galli, Desolati, De Sisti, Malusci, Hamrin, Orlando, Chiarugi, De Pin, Mareggini, Restelli tanto per citarne alcuni) e tante autorità erano presenti nel meraviglioso salone dei cinquecento di Palazzo Vecchio (onore ovviamente tributato a pochi) ma c'erano anche tanti amici, come Fino Fini, Gianni De Magistris, il già citato Valcareggi e Paolo Bacciotti, i due con cui fa colazione tutte le mattine al bar Cesare di Coverciano o il parrucchiere di sempre, Sarino (anche di Bati e Rui). Ha chiuso la serata Pupo cantando la canzone "Santa maria Novella" in cui è citata la strofa 'e guai chi parla male di Antognoni'. Presente ovviamente tutta la famiglia, la moglie Rita e i due figli con cui ha fatto il brindisi e il taglio della torta in un'altra sala alla presenza dei giornalisti. [gallery ids="4270,4269,4268,4267"][gallery ids="4258,4259,4260,4261,4262,4263,4264"]