Kone e Benalouane, i colpi dello sconforto. Ma è mercato povero o troppa improvvisazione?

02.02.2016 01:54 di  Luciana Magistrato  Twitter:    vedi letture
Kone e Benalouane, i colpi dello sconforto. Ma è mercato povero o troppa improvvisazione?
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© foto di Federico De Luca

Kone e Benalouane. Con questi due 'grandi' colpi finisce il mercato della Fiorentina che vede all'attivo Tello, Zarate, Costa, kone e Benalouane, a fronte delle partenze di Rossi, Suarez, Verdù, Bakic, Gilberto e Rebic. Un mercato che in realtà doveva coprire due ruoli scoperti, il centrale difensivo e l'esterno destro, più le partenze non preventivate di Rossi e Suarez. In linea di massima dunque il mercato ha rispettato le esigenze anche perché all'unisono dirigenza e allenatore hanno sempre ribadito che a gennaio sarebbero bastati pochi innesti ma funzionali, pochi ma buoni grazie ad una giusta programmazione. D'altronde, da quando è stato fatto il punto a settembre, c'erano mesi a disposizione per coprire quei due ruoli che con uno sforzo anche societario avrebbero permesso ad una già buona Fiorentina di migliorarsi per tenere per lo meno il passo delle altre fino al termine. Ora, sullo sforzo societario, visto il grande entusiasmo e la ottima posizione in classifica portati da Sousa, nessuno voleva avere dubbi vista la possibilità per i Della Valle di entrare, con un pizzico di fortuna (non era il famoso "anno buono"?) nella storia. Così come su una strategia dei numerosi uomini di mercato (troppi, è anche questo il punto) che permettesse, senza svenarsi, di ottenere dei buoni elementi funzionali, grazie al tempo a disposizione. Ed invece proprio su un ruolo decisivo proprio come quello del difensore (cercato da metà luglio) la Fiorentina è scivolata sulla classica buccia di banana che porta a chiedere se nella Fiorentina lo fanno apposta per far arrabbiare tecnico e tifosi, se la dirigenza c'è o ci fa, se è corto il braccino dei Della Valle o la capacità di programmazione degli uomini di mercato. Insomma, si può arrivare all'ultimo giorno a discutere di 100mila più o meno per De Maio o Benalouane (io Stendardo farò finta di non averlo sentito) a tirare a sorte sul primo dei due che avesse detto sì? Se De Maio e per un tot di ore anche Benalouane (ripeto De Maio e Benalouane, non Marcelo) dicono di no alla Fiorentina qualcosa che non va ci deve essere nel modo di usare i soldi e nel modo di proporsi della società viola. E mi chiedo, un riscatto di 6-7 milioni per uno come Belanouane ha senso? Significa che a giugno non si riscatterà di sicuro oppure che non si è voluto spendere bene quei soldi, con i quali si sarebbe potuto trovare forse di meglio. È possibile che sia più alto il riscatto per lui che per Tello? E che dire della strategia su Kone (e sottolineo Kone) per il quale la Fiorentina (e sottolineo la Fiorentina) ha fatto pretattica spostando l'attenzione su Cigarini? Ci vuole fantasia anche solo per dirlo, figuriamoci per farlo. Così come partire per il Sudamerica con poca disponibilità e ancor meno tempo per un giocatore che definire scommessa è poco. Fortunatamente il calciomercato è finito e domani si torna in campo, con quella stessa rosa che finora ha saputo conquistare il terzo posto e nella quale ho ancora fiducia come fiducia voglio darne ai nuovi; voglio illudermi che Zarate sia più dei due cross (per niente male) visti a Genova, che Costa confermi quanto di buono ha fatto intravedere, che Tello rispetti le attese e che Kone e Benalouane sappiano stupire ed essere delle buone alternative. Insomma spero, ma a proprietà (che incassa ogni sessione grandi cifre dalle plusvalenze- Cuadrado e Savic tanto per citare gli ultimi -ma poi non le reinveste sul mercato: dove vanno questi soldi?) e società (intesa come struttura dirigenziale. E a questo proposito, ma Leonardo Limatola a parte aver fatto il contratto a Mutu in India due anni fa fuori tempo e aver suggerito la strategia agli avvocati per Salah, cosa altro ha fatto per essere presente alle operazioni di mercato?) non riesco a dare più di cinque e mezzo perché l'improvvisazione a questi livelli, quando bastava poco, non si può accettare. Poi guardo i movimenti delle altre big e, a parte Eder all'Inter, Perotti alla Roma e Regini e Grassi al Napoli vedo davvero poco in giro. E allora alzo mezzo voto. Sei, stiracchiato, ma sei. E che Dio ce la mandi buona. I conti veri si faranno a maggio.