Pradè: "Siamo competitivi, a gennaio due innesti. Su Salah colpa mia e Joaquin partito solo a certe condizioni. Milinkovic? Chi se ne frega"

04.09.2015 13:26 di  Luciana Magistrato  Twitter:    vedi letture
Pradè: "Siamo competitivi, a gennaio due innesti. Su Salah colpa mia e Joaquin partito solo a certe condizioni. Milinkovic? Chi se ne frega"

Fuori dai cancelli uno striscione contro il mercato viola, definito dal gruppo Marasma "da pezzenti", dentro la sala stampa un Daniele Pradè che prova a spiegare le strategie seguite, rimandando al mittente le parole "ridimensionamento" "rientro" e "riduzione degli ingaggi", e i casi dell'estate. Innanzi tutto il ds viola spiega che "i della Valle in questi anni hanno messo di tasca propria 320 milioni e non capisco l'ipercriticità, noi siamo una società che programma e la squadra è fortemente competitiva. E non ho mai sentito la volontà di rientrare. Noi siamo una società che ha intreapreso un percorso sano basato sul fairplay finanziario: vogliamo programmare tutto e mi pare che le stagioni che abbiamo vissuto siano state esaltanti. Abbiamo sempre fatto meglio di molte big. Vedo uno scetticismo troppo grande rispetto a quello che è stato costruito. La mancata vendita di Gomez ci ha bloccato alcune situazioni ma i manager che sono qui hanno sempre lavorato al meglio". Sugli ingaggi da ridurre spiega "ho letto di un 30%, ma non si tiene conto dell'incidenza dei rinnovi, perciò la percentuale si abbassa notevolmente". Chiarite queste cose Pradè cerca di spiegare i casi dell'estate, Salah, Milinkovic Savic e Joaquin, questioni sulle quali la Fiorentina sembra aver fatto solo brutte figure: "Ci sono pochissimi giocatori che ci hanno detto di no: il nostro è visto un contesto positivo, in tanti volevano venire alla Fiorentina" premette. "Sul caso Salah "potevamo riscattarlo solo a gennaio, non in questa finestra di mercato. Ho sbagliato io a dire che sarebbe rimasto - ammette - Ma nessuno poteva immaginare cosa avesse nella testa il giocatore dopo i 6 mesi a Firenze e che potesse cambiare così repentinamente idea e procuratore. La carta privata l'aveva voluta firmare lui. Da parte della FIFA è stato dato a Salah un transfer provvisorio e poi da qui a dicembre la stessa FIFA si pronuncerà definitivamente ma per noi è già dimenticato". Poi passa al dietrofront di Milinkovic-Savic "dopo che la sera prima c'era stato uno scambio di email con il padre e che con il club c'era l'accordo, quando negli uffici ha manifestato titubanza abbiamo pensato "e chi se ne frega" ed abbiamo subito lasciato perdere. A 20 anni sarebbe stato un percorso di crescita qui, avrebbe faticato a trovare spazio in questo centrocampo". E su Joaquin: "Lui è sempre stato un professionista ma quando un giocatore di 34 anni si mette in testa una cosa quella è. Non è stato messo sul mercato ma quando lui ha visto il Betis tornare in Liga ha pensato di tornare a casa. Lui però si è scontrato contro una società forte: se non ci fossero state le condizioni giuste, si sarebbe scontrato contro un muro. Lo abbiamo lasciato andare solo quando abbiamo trovato un sostituto all'altezza come Blaszczykowski e delle condizioni economiche soddisfacenti per la Fiorentina, altrimenti non sarebbe partito anche se mentalmente sarebbe stato un giocatore ormai perso". Tornando al mercato però la difesa sembra corta "Ci può stare ma è una decisione che abbiamo preso con l'allenatore. Avevamo quattro obiettivi: Mexès era un'operazione praticamente chiusa ma improvvisamente nel corso degli ultimi giorni di mercato le cose sono cambiate. Col giocatore la domenica era tutto fatto, aveva già trovato la scuola per i bambini. Abbiamo seguito anche Denayer del City che però ha preferito giocare la Champions League. Altri due obiettivi non li dico perché possono essere ancora seguiti da noi, uno in particolare è più vicino. A gennaio sappiamo che dobbiamo prendere due giocatori, uno dei quali sarà un difensore mentre abbiamo opzionato anche un centrocampista centrale che non dico perché potrebbero esserci anche altre squadre sopra. Un ritorno di fiamma con Pizarro? No, firmando con i cileni è tornato anche extracomunitario. Svincolati da qui a gennaio? Assolutamente no, si tratta di giocare poche partite, considerando le pause delle nazionali ed è a gennaio che gli impegni si intensificano e possono sommarsi con le squalifiche".
La chiusura  dei casi spinosi spetta a Montella: "Con lui abbiamo fatto un percorso intenso, di crescita insieme e ci siamo dati molto a vicenda. Ora sono rimasti rapporti cordiali, è stato bello ritrovarci ieri sera con lui, Della Valle e Cogngini ma siamo passati da un top allenatore ad un altro che è Sousa". Pradè conferma lo sforzo per trattenere Vecino e Ilicic ed afferma che anche su Tomovic, Alonso ed altri c'erano offerte non considerate. Ora spazio ai rinnovi e al nuovo contratto di Diakhate ormai in dirittura d'arrivo "Sui rinnovi di contratto: "I rinnovi di Baba, di Berna e Diakhate sono per noi dei nuovi acquisti: non è stato facile fare rinnovi a questi calciatori. Abbiamo lavorato in team con il direttore Rogg ed il presidente Cognigni: possono essere tre giocatori che rappresenteranno il nostro futuro. Ora stiamo discutendo i rinnovi di Alonso e Mati, poi parleremo con Tomovic e Vecino". Per evitare altri equivoci "Gomez potrebbe tornare, è vero, vedremo a giugno. Iakovenko non ha accettato nessuna proposta e preferisce fare il non giocatore qui piuttosto che altrove". L'idea del ridimensionamento è data anche dai grandi investimenti fatti da altri club ma Pradè spiega: "Noi abbiamo capito come funziona il fairplay finanziario, gli altri non lo hanno capito. Ma noi facciamo il nostro e lo facciamo nel miglior modo possibile. Vogliamo essere d'esempio agli altri come società sana e corretta". D'altronde per spiegare i maggiori investimenti di altre dice anche "Non ci serviva un mercato pirotecnico come hanno fatto il Milan e l'Inter che dovevano ricostruire. Noi abbiamo già un'identità ben precisa ed una base solida, non dovevamo partire da zero. Sono molto fiducioso di questo gruppo: c'è grande sintonia con l'allenatore".