Dai DV ignorato l'appello accorato di una città, ora però facciano i fatti

16.05.2016 14:12 di  Leonardo Petri  Twitter:    vedi letture
Dai DV ignorato l'appello accorato di una città, ora però facciano i fatti

È terminato un campionato di grandi picchi e mediocrità diffusa. Darei sette alla squadra, sei a Sousa e due a dirigenti e proprietà. A gennaio la Fiorentina era clamorosamente seconda. Alla Roma c'era sempre Garcia, la Juve in forte crescita era dietro, il Napoli pure, il Milan già non esisteva, solo l'Inter senza gioco era davanti. Per una volta padroni del proprio destino calcistico i Della Valle si sono letteralmente voltati dall'altra parte, ignorando l'appello accorato di una città intera, che non chiedeva di vincere ma di continuare a sognare. Il deficit di credibilità e fiducia che ne è scaturito è enorme, forse insanabile e non saranno le parole in libertà delle ultime settimane a ricreare il feeling perso con una buona parte della tifoseria. Ma anche il tecnico, dopo aver ammesso le proprie difficoltà nel tenere alte, o almeno vive, le motivazioni ha intrapreso un balletto stucchevole, culminato con la promessa di restare con soddisfazione e la nomina sul campo del presidente Cognigni come unico referente. Auguri. Adesso ci sarebbe da diradare la nebbia su chi dovrà costruire la squadra della prossima stagione e su quale sarà il budget da immettere sul mercato. Anche in questo caso auguri. Le decisioni arriveranno con calma, in perfetto stile Fiorentina, tornati i padroni dalla Cina, ma immagino già come inevitabile la cessione di due o tre buoni calciatori. Ipotizzo Vecino, Ilicic e Babacar ma non mi stupirei di niente. Insomma la priorità non è data da chi arriva ma da chi parte e questo a prescindere da Prade' o Corvino. Credo che sia l'estate decisiva. O i Della Valle dimostrano con i fatti di voler fare ciò di cui parlano continuamente (cicli, ambizioni, rinforzi...) o si dedichino a cercare un compratore vero, che paghi loro è restituisca sogni e passione a Firenze.